Dal 23 al 25 marzo abbiamo avuto la gioia di partecipare al Convegno Mariano che ogni anno il Movimento Consecratio Mundi ripropone a Loreto. Al Convegno erano presenti tanti laici, amici e soci del Movimento, guidato dai Padri Monfortani. Tema del Convegno era: “Maria e l’Eucaristia”.
Riprendendo la spiritualità di San Luigi da Montfort, che sottolinea il vincolo Maria-Eucaristia, ponendo in rilievo la comunione, i relatori dei vari incontri che hanno animato le nostre giornate, ci hanno ricordato l’importanza di metterci alla scuola di Maria per vivere il Mistero eucaristico. Come la persona di Cristo resterebbe incomprensibile senza Maria, anche l’Eucaristia non sarebbe completamente compresa senza la luce della Madre del Signore: poiché nel segno del pane e del vino consacrati Cristo rivela la continuità della sua incarnazione, il sacramento eucaristico richiama la missione che Dio ha affidato alla Vergine nella storia della nostra salvezza: «dal grembo verginale della Figlia di Sion è germinato colui che ci nutre col pane degli angeli».
Sono stati giorni di grazia per me e per noi tutti, nei quali abbiamo sperimentato l’abbraccio di Maria attraverso il calore e l’accoglienza delle famiglie e dei giovani presenti al Convegno, animati da un vivo amore a Gesù e a Maria e, nella bellezza e semplicità della loro testimonianza di fede, ci hanno molto colpito il loro fervore e coinvolgimento nei momenti di preghiera.
Molto bella e intensa la celebrazione al termine della quale abbiamo rinnovato la consacrazione alla Santissima Trinità per mezzo del Cuore Immacolato di Maria.
È stato molto importante e significativo essere lì proprio nella Solennità dell’Annunciazione, dove ognuna di noi ha potuto con profonda emozione rinnovare il suo piccolo sì nella Santa Casa di Loreto, che si può considerare, come il Vescovo di Loreto ci ha detto, il Santuario custode delle pietre che ancora vibrano di quel Sì che ha rinnovato il mondo.
La giornata del 25 marzo è stata resa speciale dalla visita di Papa Francesco, il quale ha scelto Loreto per firmare la Lettera post-sinodale ai giovani“Christus vivit“, il documento sui giovani, frutto del Sinodo a loro dedicato. E tantissimi erano i giovani radunati nella piazza davanti alla Basilica e per le strade della città per accogliere con gioia il Papa. Rivolgendosi ai giovani, alle famiglie e a tutti i religiosi presenti, il Papa ha incoraggiato ancora una volta tutta la Chiesa a rivolgersi a Maria e ad affidarsi a Lei, per percorrere la via della misericordia e dell’accoglienza, con umiltà e semplicità.
Il Vangelo dell’Annunciazione (Lc 1,26-38), ci ha ricordato Papa Francesco, narra la vocazione di Maria: la promessa sposa di Giuseppe è chiamata ad accogliere il Verbo di Dio, facendogli posto nel suo cuore e nel suo corpo, accettando che la sua vita sia tessuta, non senza collaborarvi, dalle mani del Signore del mondo, affinché diventi “eucaristia” consumata a lode della sua gloria. In questa luce, l’ora di Nazaret rischiara il senso della liturgia della Parola nelle nostre Eucaristie. La Vergine è cuore in ascolto di Dio, ma insieme è l’ambone che ci porge la Parola della Vita; è il libro santo in cui è scritto il Verbo di Dio, ma anche il grembo del sacerdozio di Cristo e della Chiesa. In Maria, consacrata dallo Spirito Santo, si è stabilita la nuova ed eterna alleanza, che è Cristo Gesù: nel suo grembo santissimo, come in un tempio, il Redentore ha iniziato ad offrire al Padre il sacrificio che riconcilia l’umanità intera; da lei, come da spiga maturata ai raggi del Sole
divino, viene offerto al mondo «il pane della vita»; da lei, vite d’uva purissima coltivata dal celeste Agricoltore, è sgorgato «il sangue versato per tutti» che riempie il calice delle nostre Eucaristie.
Poiché da Maria sono venuti storicamente a noi la carne e il sangue del Redentore, bisogna dunque convenire che la sua presenza materna rivive, in qualche modo, nei misteri che di tale carne e sangue sono il memoriale. La Madre del Signore e della Chiesa non può essere disgiunta dalla mensa eucaristica.
Alla luce di Nazaret, l’evento della Parola di Dio che si fa corpo e sangue in Maria, per la sua limpida fede e in virtù dello Spirito Santo, illumina il mistero della Parola che si fa corpo e sangue nella Chiesa celebrante l’Eucaristia, per formare con lei, in forza dello stesso Spirito, «un solo corpo e un solo spirito».
Il legame tra l’incarnazione e l’Eucaristia accresce anche la nostra comunione con Colei che ha dato carne e sangue al Figlio dell’Altissimo. Maria è la testimone qualificata della comunione orante con Cristo, fatta di adesione esistenziale e perseverante al volere di Dio: dall’ora in cui la Vergine pronunciò col cuore e con le labbra: «Eccomi, sono la serva del Signore» non ha mai smesso di presentare al Padre la propria disponibilità a realizzarne i disegni. Perciò Maria si presenta quale modello dell’orante cristiano, colei che più assomiglia a Cristo, perché si è lasciata consumare la vita dall’amore di Dio e per Dio: come un granello di incenso consumato dal fuoco dello Spirito del Padre e del Figlio, auguro a ciascuna di noi di liberare e diffondere, come Maria, nel vissuto di ogni giorno, il dolce profumo che dà lode a Dio e dona gioia ai fratelli e sorelle che incontriamo nel nostro cammino.
Madre Teresa, Sr Tiziana, sr Immacolata