ostensionesindone2015
Categories: Notizie e Iniziative Leave a comment

Pellegrinaggio alla Sindone

Cercare e trovare

“il tema della ricerca del volto non parte dall’uomo, bensì da Dio. Proprio
mentre l’uomo implora Dio perché lo ascolti, giunge il comando, l’unico contenuto in tutto
il salmo: «Cercate il mio volto!» (v.8); e questo comando l’uomo lo avverte nel suo cuore,
dove Dio lo ha impiantato. È importante cercare ed è importante cercare il volto di Dio.
Sul cercare sono state dette tante cose, e anche sul cercare Dio11. In un filone della
tradizione ebraica recente, fiorito in ambiente chassidico, si narra l’episodio di alcuni
ragazzi che giocavano a nascondino nel cortile di un loro compagno. Ma i ragazzi
cambiano facilmente il loro centro di interesse e improvvisamente quel gruppo smise il
gioco e se ne andò, senza portare a termine la ricerca. Mancava il ragazzo di quel cortile,
rimasto nel suo nascondiglio. Dopo lunga attesa egli uscì e si accorse di essere solo. Si recò
allora piangendo dal nonno: «Mi ero nascosto, ma non mi hanno cercato». Allora fu il
nonno a sospirare: «Anche Dio fa lo stesso lamento: “Io mi nascondo, ma gli uomini non
mi cercano”».
Il correlativo di “cercare” è “trovare”. Troverà, il servo di Dio, il volto del suo
Signore? Martin Buber diceva: «Poiché Dio vuole essere cercato; e come potrebbe non
volere essere trovato?». Ma il modo come egli si fa trovare fa parte del suo mistero

e si lascia definire assai difficilmente. Il mistero ha bisogno di essere svelato, rivelato. Ma
sembra che il gusto di Dio non disdegni, dopo di essersi parzialmente ‘dis-velato’, di
tornare a velarsi, ‘ri-velarsi’.
Cercare è fatica, richiede che si affrontino sacrifici, che ci si concentri su una cosa
importante, mettendola al di sopra delle altre, che si rinunci ai nostri tempi. Chi cerca si
pone nella migliore condizione per trovare, come dice il proverbio del «chi cerca trova».
Ma per la ricerca di Dio è sempre vero?

Eppure egli chiede all’uomo di cercare, continuare a cercare. Nel corso del racconto
dell’Esodo che leggevamo poco sopra, si dice che «il Signore parlava con Mosè faccia a
faccia, come un uomo parla con un amico» (33,11). Dunque la volontà di tenere nascosto
il suo volto non è assoluta. Con gli amici ci sono momenti di eccezione, e si ha
l’impressione che Dio giochi un po’ a nascondino: chi sa, forse alla fine Dio non resisterà
all’uomo che lo cerca veramente.
Certo, per l’uomo il volto di Dio è motivo non solo di grande desiderio ma anche
di timore. Cercare il suo volto è impegnativo, perché esige disponibilità totale al suo
servizio, ed è anche pericoloso, perché espone l’uomo peccatore ai rimproveri del Dio
fedele, giusto, perfetto. Eppure il suo cuore porta in sé un desiderio inestinguibile di
familiarità e intimità reciproca con il suo Signore. Egli sente che nessuna amicizia è
paragonabile con quella e sente anche, in qualche modo, che il suo desiderio non è senza
speranza di esaudimento. Perciò la sua preghiera si fa incalzante e insistente.
La preghiera dell’antico salmo ebraico si conclude con una proclamazione piena
di fiducia: «Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi» (v. 13).

Tratto dal sito: http://www.sindone.org/diocesitorino/allegati/24262/Cercate%20il%20mio%20Volto%20%28testo%20completo%29.pdf

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *