Prima giornata della Novena, inizia il lungo itinerario spirituale, venerdì 6 febbraio 2015, che porterà la Chiesa aretina, cortonese e biturgense verso la festa della Madonna del Conforto.
Ogni giorno sono previsti momenti specifici per permettere a tutti di omaggiare la prodigiosa immagine della beata Vergine Maria custodita nella Cappella della Madonna del Conforto e mettersi in preghiera ai piedi della Madre di Dio.
L’inizio della Novena è stato contrassegnato da un importante evento: il pellegrinaggio dei giovani che, attorno al loro Vescovo, hanno voluto pregare e invocare il dono della pace insieme alla Comunità Ortodossa ed a quella Islamica levando la loro voce per dire “no” al terrorismo.
Tutti insieme da Piazza Guido Monaco siamo saliti alla Cattedrale e siamo entrati nella Cappella del Conforto per chiedere a Maria – Maryam venerata anche dai mussulmani, il dono della pace.
Essere pellegrini, andare dalla propria casa alla cappella della Madonna del Conforto significa compiere un pellegrinaggio: un cammino fisico e spirituale per incontrare il Signore ed essere da lui rinnovati interiormente.
Maria è la madre spirituale di tutti gli aretini: ci conduce a Gesù, Figlio di Dio e nostro Salvatore. Anche a noi ripete: “Fate quello che lui vi dirà”.
La Madonna è la madre della Chiesa, popolo di Dio e corpo mistico di Cristo: il pellegrinaggio esprime e testimonia la nostra appartenenza alla Chiesa di Cristo.
Santa Maria è la perfetta discepola di Gesù e intercede per noi presso il Signore: ci impegniamo a imitare le sue virtù e ricorriamo a lei per le nostre necessità dell’anima e del corpo.
La Vergine Maria, immacolata e assunta al cielo, splende sul cammino della Chiesa quale segno di consolazione e di sicura speranza: ci attende in paradiso, per godere eternamente di Dio, al termine del nostro pellegrinaggio terreno.
Il cero acceso ricorda quello consegnatoci al momento del nostro Battesimo, segno della luce della fede che Cristo ci dona; il pellegrinaggio alimenta la fede, così che illumini tutta la nostra vita. La candela accesa è anche segno dell’onore che rendiamo al Signore e alla Madonna; continua ad ardere in chiesa anche dopo la nostra partenza e testimonia la nostra volontà di rimanere sempre alla presenza di Dio.