Il Vescovo della Diocesi di Atambua, Mons. Dominikus Saku, ha chiesto alla nostra comunità di confezionare 1000 mascherine da distribuire ai poveri.

In Indonesia la comunità è composta da 9 suore, più due novizie, due postulanti e due aspiranti che hanno fatto proprio in questo periodo il loro ingresso. L’attività educativa dei collegi è sospesa in quanto le scuole sono chiuse e le ragazze sono rientrate in famiglia, le attività di animazione liturgica e pastorale anche  sono sospese. Sr Selestina e sr Kresenza, che stavano frequentando l’Università a Kupang, il capoluogo della Provincia NTT, sono rientrate ad Atambua e stanno continuando i loro studi in via telematica per quanto possibile.

La comunità si può dedicare in maniera più intensa alla formazione e alla preghiera, ma volentieri ha risposto alla richiesta del Vescovo di cucire 1000 mascherine per i poveri….

 

Le condizioni di vita sono molto precarie. Oltre al gravissimo rischio della diffusione del coronavirus, senza la presenza di una minima struttura ospedaliera in grado di fronteggiare questa malattia, la popolazione è già provata da una lunga siccità che ha danneggiato fortemente le culture, in particolare il riso che è l’alimento base, oltre che da epidemie che hanno colpito il bestiame e soprattutto dal diffondersi, in particolare fra i bambini, della dengue, una insidiosa malattia del ceppo della malaria con un alto tasso di mortalità.

La comunità, con le misure anti-coronavirus, si è vista privare del sostentamento derivante dall’attività dei collegi e di quei lavoretti che permettono in un paese povero di sostenersi, come la vendita di frittelle di banane, corone di rosario fatte a mano, piccoli lavori di sartoria, ecc.